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ai-development · 7 min

Come strutturare un progetto per sfruttare al meglio gli strumenti AI di sviluppo (Cursor, Copilot, ecc.)

Come strutturare un progetto per sfruttare al meglio gli strumenti AI di sviluppo (Cursor, Copilot, ecc.)

Come strutturare un progetto per sfruttare al meglio gli strumenti AI di sviluppo

per chi cerca “sviluppo‑AI”: l’AI rende produttivi solo progetti ordinati, documentati, testati e governati. Servono: obiettivi chiari, repo modulare, glossario di dominio, test scaffolding, prompt standard, commit semantici, CI con qualità minima, gestione segreti, ADR per decisioni architetturali e una policy di manutenzione.

In questa guida andiamo in profondità su ogni fase, con obiettivi, output attesi, errori comuni e metriche per misurare se il tuo sviluppo‑AI sta funzionando davvero.


1) Definizione chiara dell’obiettivo (fondazione del contesto)

Obiettivo: dare all’AI un brief comprensibile che riduca ambiguità.

Cosa fare

  • Scrivi 5–10 user stories prioritarie (formato: Come [ruolo] voglio [azione] per [valore]).
  • Mappa 3–5 vincoli non funzionali: performance, browser target, budget cloud, compliance (GDPR/DORA).
  • Elenca interfacce previste (API esterne, DB, identity).

Output atteso

  • /docs/vision.md con scopo, KPI e scelte non negoziabili.

Errori comuni

  • Backlog “spesa della settimana”: eterogeneo e incoerente → sviluppo‑AI confuso.

Metriche

  • % storie con criterio di accettazione (target ≥ 80%).

2) Scelta e spiegazione dello stack (ridurre la superficie di errore)

Obiettivo: un golden path esplicito, così Cursor/Copilot non propongono pattern contraddittori.

Cosa fare

  • Scegli uno stack per layer (es. Astro+React per web, Node/Express per API, Postgres per DB).
  • Documenta versioni e librerie nel README.md (es. Node 20, pnpm, Tailwind 3).
  • Preimposta lint/format (ESLint, Prettier, Stylelint) e rules.

Output atteso

  • README.md → sezioni Stack, Scripts, Convezioni.
  • .nvmrc, .editorconfig, eslint.config.*.

Errori comuni

  • Mix di framework senza motivazione; dipendenze duplicate.

Metriche

  • Lint pass rate in CI (target 100%).

3) Strutturazione del repository (navigabilità per l’AI)

Obiettivo: rendere il codice prevedibile. Gli strumenti di sviluppo‑AI ragionano per pattern e prossimità.

Cosa fare

/src
  /components      # UI o unità riusabili
  /pages           # routing
  /services        # integrazioni esterne
  /domain          # modelli e logica dominio
/tests             # unit/integration/e2e
/docs              # specifiche e decisioni
/scripts           # utility di build/dev
  • Aggiungi .env.example e ENVIRONMENT.md (policy segreti).
  • Usa alias di path (es. @/services) per ridurre import fragili.

Output atteso

  • Mappa cartelle nel README.md.

Errori comuni

  • File “God object”, cross-import circolari, utils.js onnivoro.

Metriche

  • Complessità media per file (es. < 15), coupling tra moduli in calo.

4) Documentazione del dominio (grounding semantico)

Obiettivo: fornire linguaggio e regole del business che l’AI deve rispettare.

Cosa fare

  • /docs/glossario.md: termini chiave, sinonimi, esempi.
  • /docs/regole-dominio.md: vincoli (es. ferie > 26 giorni → approvazione HR).
  • ADR (Architecture Decision Records) per scelte rilevanti: /docs/adr/0001-tall-vs-astro.md.

Output atteso

  • Glossario linkato dai commenti e dai prompt.

Errori comuni

  • Terminologia incoerente tra moduli → risposte AI divergenti.

Metriche

  • Issue di chiarimento dominio/settimana (tendenza → 0).

5) Test e casi d’uso (far apprendere per esempi)

Obiettivo: dare a Cursor/Copilot pattern verificabili.

Cosa fare

  • Predisponi scaffold test (unit/integration). Anche vuoti ma nominati.
  • Scrivi spec in plain text vicino al codice (es. service.spec.md).
  • Copri funzioni “critiche” con test docstring (dato→atteso) che l’AI può leggere.

Output atteso

  • tests/** diviso per layer; report coverage in CI.

Errori comuni

  • Test reattivi (scritti dopo i bug); fixture giganti non riutilizzabili.

Metriche

  • Coverage linee/branch (target iniziale 60% → 80%); tempo medio a verde PR.

6) Prompt engineering interno (istruzioni riutilizzabili)

Obiettivo: standardizzare come chiedi aiuto all’AI per lo sviluppo‑AI.

Cosa fare

  • Cartella /prompts/ con template: refactor.prompt.md, testgen.prompt.md, review.prompt.md.
  • Struttura T‑C‑G‑O: Task, Constraints, Grounding (link file/glossario), Output (schema desiderato).
  • Crea una “policy di commenti” (es. docstring con esempi d’uso) per aumentare il contesto locale.

Output atteso

  • Prompt riutilizzabili linkati nei PR.

Errori comuni

  • Richieste vaghe (“migliora il codice”); output non deterministici.

Metriche

  • % richieste AI che richiedono ritocchi > 2 (tendenza decrescente).

7) Commit semantici e changelog (tracce per l’AI)

Obiettivo: trasformare la storia del repo in segnali che l’AI può usare.

Cosa fare

  • Conventional Commits (feat:, fix:, perf:, docs: …).
  • Hook che aggiorna CHANGELOG.md (anche con AI) e mette in stage.
  • PR template con contesto, soluzioni alternative scartate, rischi.

Output atteso

  • Changelog coerente e leggibile dall’AI e dagli umani.

Errori comuni

  • Messaggi “update”; PR senza descrizione.

Metriche

  • Tempo medio di code review; % PR con descrizione completa (target ≥ 90%).

8) Integrare l’AI nel ciclo di sviluppo (collaborazione controllata)

Obiettivo: usare l’AI come co‑developer mantenendo controllo umano.

Cosa fare

  • Chiedi spiegazioni sul codice generato prima di accettarlo.
  • Usa feature flags per rilasciare in sicurezza.
  • Limita le modifiche AI a scope piccoli (una funzione, un file, un test alla volta).

Output atteso

  • PR piccoli, motivati, reversibili.

Errori comuni

  • “Big bang refactor” generati dall’AI; lock‑in su decisioni opache.

Metriche

  • Revert rate < 5%; difetti post‑merge/settimana in calo.

9) CI/CD, sicurezza e qualità (garanzie minime)

Obiettivo: impedire che lo sviluppo‑AI introduca regressioni o rischi.

Cosa fare

  • Pipeline con: lint + test + build + type‑check + security scan (es. npm audit, trivy per container).
  • Segreti: .env solo locale; in CI usa secrets manager (Netlify env, GitHub Actions secrets).
  • SAST/DAST base; policy di dipendenze (renovate dependabot).

Output atteso

  • DEPLOY.md con ambienti, comandi, rollback; badge CI sul README.

Errori comuni

  • Segreti committati; assenza di check di sicurezza.

Metriche

  • Build pass rate (target ≥ 95%); vuln critiche = 0; tempo medio di deploy.

10) Manutenzione, governance e crescita (progetto che invecchia bene)

Obiettivo: far sì che il progetto resti AI‑friendly nel tempo.

Cosa fare

  • ADR per ogni decisione architetturale importante; rivedi trimestralmente.
  • Roadmap in /docs/roadmap.md con milestone e deprecazioni.
  • Refactor budget: 10–15% del tempo sprint per pulizia costante.

Output atteso

  • Repo coerente, debito tecnico sotto controllo, sviluppo‑AI sempre efficace.

Errori comuni

  • Crescita caotica, dipendenze non aggiornate, documenti obsoleti.

Metriche

  • Issue di debito tecnico chiuse/sprint; dipendenze outdated < 10%.

Checklist operativa (stampabile e approfondita)

Questa checklist è pensata come strumento pratico per i team che adottano strumenti di sviluppo‑AI. Ogni voce include azione, obiettivo e metrica di successo.

  • Visione e KPI in /docs/vision.md Obiettivo: dare contesto strategico all’AI. Metrica: % user stories con criteri di accettazione ≥ 80%.

  • Stack e versioni nel README.md Obiettivo: ridurre ambiguità su framework/librerie. Metrica: lint pass rate 100% in CI.

  • Struttura cartelle standard + alias path Obiettivo: repo navigabile e pattern chiari. Metrica: coupling medio tra moduli in calo, complessità file < 15.

  • Glossario e regole di dominio Obiettivo: grounding semantico per risposte AI consistenti. Metrica: issue di chiarimento dominio → 0.

  • Scaffold test + coverage in CI Obiettivo: fornire esempi verificabili. Metrica: coverage dal 60% all’80% entro 3 sprint.

  • /prompts/ con template T‑C‑G‑O Obiettivo: standardizzare richieste AI. Metrica: % prompt da rifinire < 20%.

  • Conventional Commits + CHANGELOG Obiettivo: storicità leggibile e sfruttabile dall’AI. Metrica: % PR con descrizione completa ≥ 90%.

  • Pipeline CI: lint/test/build/type/security Obiettivo: bloccare regressioni e vulnerabilità. Metrica: build pass rate ≥ 95%, vuln critiche = 0.

  • Gestione segreti e policy .env Obiettivo: evitare leak di credenziali. Metrica: segreti committati = 0.

  • ADR, roadmap e refactor budget Obiettivo: mantenere governance e crescita sostenibile. Metrica: issue di debito tecnico chiuse/sprint, dipendenze outdated < 10%.


Conclusione

Uno sviluppo‑AI efficace nasce da disciplina e chiarezza. Ordinando il contesto (repo, dominio, test, prompt, governance) trasformi Cursor/Copilot in colleghi digitali affidabili, riduci errori e velocizzi il time‑to‑market.

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