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microsoft365 · 7 min

NIS2 e DORA in pratica: come usare Microsoft 365 per gestire registri incidenti e compliance IT

NIS2 e DORA in pratica: come usare Microsoft 365 per gestire registri incidenti e compliance IT

NIS2 e DORA in pratica: come usare Microsoft 365 per gestire registri incidenti e compliance IT

Introduzione

Le direttive NIS2 e DORA impongono nuove regole stringenti per la gestione della sicurezza informatica e la resilienza operativa. Per le aziende bancarie, assicurative e i fornitori IT, non si tratta solo di adempiere alla normativa: serve un approccio strutturato per garantire continuità e governance. In questa guida vedremo come implementare NIS2 compliance Microsoft 365 e DORA compliance Microsoft 365, sfruttando strumenti come SharePoint, Power Automate e Teams per la security governance.


1. Il problema

Uno dei principali ostacoli che le aziende incontrano nell’affrontare NIS2 compliance Microsoft 365 e DORA compliance Microsoft 365 è la gestione frammentata degli incidenti IT. In molte realtà, infatti, gli incidenti vengono ancora registrati tramite semplici email o sistemi di ticket separati. Questo approccio non solo rende difficile avere una visione complessiva, ma impedisce anche di garantire un audit trail conforme alle richieste di NIS2 DORA IT security.

Un altro problema diffuso è la mancanza di un registro incidenti SharePoint centralizzato. Senza una base dati unica e strutturata, risulta complesso tenere traccia degli eventi, correlare le cause e dimostrare alle autorità di vigilanza l’effettivo rispetto dei requisiti normativi.

La lentezza nelle notifiche rappresenta un ulteriore rischio. In diversi contesti aziendali, il DPO e il reparto di IT Security vengono informati in ritardo o con informazioni incomplete, compromettendo la possibilità di reagire nei tempi previsti. Ricordiamo che NIS2 e DORA richiedono una incident response 24h Microsoft 365: la notifica deve essere tempestiva, documentata e verificabile.

Infine, la mancanza di coordinamento porta a violazioni indirette della normativa. Processi non standardizzati espongono l’organizzazione a sanzioni e minano la fiducia interna ed esterna. È in questo scenario che strumenti come SharePoint, Power Automate e Teams possono diventare il cuore di una strategia di Microsoft 365 security governance.


2. La soluzione con Microsoft 365

La risposta più efficace alle sfide di conformità NIS2 e DORA è quella di sfruttare strumenti che molte aziende possiedono già, ovvero Microsoft 365. La piattaforma, se configurata correttamente, consente di costruire un vero e proprio ecosistema di Microsoft 365 security governance, in grado di coprire le esigenze di registrazione, automazione, collaborazione e classificazione.

Il primo passo è la creazione di un registro incidenti SharePoint. Invece di affidarsi a fogli Excel o note sparse, una lista strutturata consente di registrare ogni evento con campi chiave come data, categoria, gravità e azioni correttive. Abilitando versioning e permessi granulari, l’organizzazione ottiene non solo tracciabilità completa, ma anche la possibilità di dimostrare alle autorità un DORA registro incidenti SharePoint esempio pronto e verificabile.

A questo si aggiunge la potenza di Power Automate incident response. Attraverso flussi automatizzati, ogni nuovo incidente registrato può generare un trigger che invia notifiche immediate a IT Security, DPO e al team legale. Se nessuno prende in carico il caso entro le ore previste, un reminder automatico garantisce che l’evento non resti sospeso. Questo approccio riduce il rischio di ritardi e permette di soddisfare i requisiti di notifica entro 24 ore, come richiesto dalle direttive europee. In letteratura tecnica si parla spesso di flussi Power Automate per compliance NIS2, proprio perché questo strumento diventa centrale nella catena di risposta.

La collaborazione viene rafforzata grazie a Microsoft Teams. Invece di moltiplicare chat e email, un canale dedicato all’incident response permette di discutere in tempo reale, allegare log e documenti, e mantenere uno storico delle decisioni. L’integrazione con SharePoint fa sì che ogni aggiornamento nel SharePoint incident management sia immediatamente visibile anche nel canale Teams, migliorando la coesione operativa.

Infine, l’uso dell’intelligenza artificiale consente di fare un salto qualitativo. Strumenti come Azure OpenAI security classification permettono di analizzare il contenuto degli incidenti e categorizzarli automaticamente (es. phishing, data leak, infrastruttura). Questa AI incident classification non solo accelera il lavoro degli analisti, ma fornisce anche suggerimenti sulle azioni correttive da intraprendere. È un esempio concreto di come lo sviluppo-AI si applichi anche alla sicurezza e alla compliance, riducendo errori umani e standardizzando le procedure.


3. Benefici

I vantaggi di un approccio basato su Microsoft 365 alla conformità NIS2 e DORA sono molteplici e toccano sia la dimensione tecnica sia quella organizzativa. Innanzitutto, il beneficio principale è la conformità normativa. Avere un registro centralizzato in SharePoint, flussi automatizzati in Power Automate e tracciabilità integrata permette all’azienda di dimostrare alle autorità di vigilanza di essere pronta a rispettare le direttive europee senza dover investire in piattaforme esterne spesso complesse e costose.

Un secondo aspetto cruciale è la velocità. Grazie a Power Automate incident response, ogni nuovo evento viene notificato immediatamente ai responsabili. Questo consente di rispettare l’obbligo della notifica entro 24 ore previsto dalle normative, riducendo drasticamente i tempi morti e aumentando la capacità di reazione dell’organizzazione.

C’è poi un tema di efficienza operativa. L’uso coordinato di SharePoint e Teams elimina la frammentazione tipica della gestione tramite email o chat non strutturate. Un canale dedicato in Teams, integrato con il registro SharePoint, garantisce che tutti gli attori coinvolti abbiano accesso alle stesse informazioni e possano collaborare senza perdite di tempo. Questo si traduce in processi più snelli e meno margini di errore.

Infine, l’aspetto della fiducia non va sottovalutato. Disporre di un audit trail completo e facilmente consultabile aumenta la trasparenza interna e la credibilità verso partner e autorità. La Microsoft 365 security governance diventa quindi non solo uno strumento tecnico, ma un elemento di reputazione e affidabilità per l’intera azienda.


4. Estensioni future

L’approccio basato su Microsoft 365 può essere esteso ulteriormente per rafforzare la resilienza e migliorare la capacità di risposta agli incidenti. Un primo ambito di sviluppo è l’integrazione con i sistemi SIEM aziendali. Connettendo i log di sicurezza a un registro incidenti centralizzato, l’organizzazione può correlare eventi in tempo reale e anticipare le minacce, trasformando il semplice tracciamento in un vero strumento predittivo.

Un secondo passo riguarda l’uso di dashboard Power BI per analizzare i trend degli incidenti. I dati raccolti in SharePoint e arricchiti dai flussi di Power Automate possono essere rappresentati visivamente per individuare pattern ricorrenti, aree più esposte e KPI di performance legati alla NIS2 DORA IT security. Questo consente al management di prendere decisioni basate su evidenze e non su percezioni.

Infine, l’automazione può spingersi fino all’escalation verso fornitori esterni. In scenari complessi, dove l’incidente coinvolge servizi terzi, i flussi di Power Automate incident response possono attivare notifiche e procedure standard anche al di fuori dei confini aziendali, garantendo continuità e conformità. In prospettiva, l’uso dell’intelligenza artificiale, ad esempio con modelli di AI per classificazione incidenti sicurezza IT, potrà essere integrato direttamente nelle pipeline di monitoraggio, rendendo la classificazione e la risposta ancora più immediate.


Conclusione

Affrontare la conformità a NIS2 e DORA non significa dover ripensare radicalmente l’intera infrastruttura IT, ma piuttosto valorizzare in modo strategico strumenti già presenti come SharePoint, Power Automate e Teams. Questi componenti, se orchestrati correttamente, permettono di costruire un framework di Microsoft 365 security governance capace di centralizzare i registri, garantire la tempestività delle notifiche e offrire un audit trail solido per ispezioni e verifiche.

L’aspetto più rilevante non è solo tecnico ma consulenziale: ogni azienda deve adattare il modello proposto al proprio contesto, alle proprie policy interne e alle esigenze di settore. Il valore aggiunto consiste nel trasformare Microsoft 365 da semplice suite collaborativa a piattaforma di compliance e resilienza operativa, riducendo rischi di sanzioni e migliorando la fiducia dei partner e dei clienti.

In prospettiva, l’integrazione con SIEM, la visualizzazione con Power BI e l’uso di AI incident classification renderanno i processi ancora più intelligenti e predittivi. Non si tratta quindi di una soluzione statica, ma di un percorso evolutivo che cresce insieme alle esigenze normative e aziendali.

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